domenica 19 novembre 2017

La via Latina: le catacombe dei SS. Gordiano ed Epimaco

La via Latina: le catacombe dei SS. Gordiano ed Epimaco

Si trovanoi al I miglio della via Latina all’altezza del civico 39.
Sono attualmente chiuse al pubblico: per la visita è necessaria un'autorizzazione da richiedere alla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra.

L'ingresso alle catacombe
 
Il complesso cimiteriale, che si sviluppa su due livelli ed in origine era composto da due nuclei distinti, risale in gran parte alla seconda metà del IV secolo. Le sepolture sono intensive, i loculi, chiusi da semplici bipedali, risultano utilizzati più volte. Si tratta di deposizioni molto umili che denotano la povertà delle persone qui sepolte.
Gli itinerari altomedievali menzionano inoltre la presenza, nel sopraterra, di una piccola basilica, dedicata ai santi Gordiano ed Epimaco, e di un mausoleo dedicato a Trofimo di cui non rimane più traccia.
Secondo una passio ampiamente leggendaria riportata dagli Acta Sanctorum, Gordiano era un vicario dell'imperatore Giuliano (360-363) ed era un persecutore dei cristiani: fu convertito dal presbitero Gennaro, che gli era stato ordinato di interrogare, e fu battezzato insieme alla moglie Marina e a 53 suoi familiari. Venuto a conoscenza dell'episodio, Giuliano fece imprigionare Gordiano e lo fece decapitare: il suo corpo rimase insepolto per cinque giorni, fino a quando un servo riuscì a seppellirlo in un sepolcro al primo miglio della via Latina, accanto al corpo di Epimaco. Quest'ultimo, cristiano di Alessandria, era stato martirizzato – imprigionato e torturato per essersi rifiutato di sacrificare all'imperatore, fu infine gettato in una fossa piena di calce viva - circa un secolo prima sotto Decio (249-251), successivamente le sue reliquie erano state portate e tumulate a Roma.
La Notitia ecclesiarum urbis Romae, un itinerario per pellegrini noto anche come Itinerario di Salisburgo composto verso la metà del VII secolo, vi ricorda sepolti anche i santi martiri Quarto e Quinto (due chierici capuani martirizzati a Roma nel IV sec.), Sulpicio, Serviliano e Sofia.

L’unico cubicolo affrescato dell’intero complesso – il cosiddetto Cubicolo D - fu scoperto soltanto nel 1955, a seguito dei lavori di fondazione per la realizzazione di un nuovo edificio e presenta una pianta quadrata con tre arcosoli.

 
In una emivolta si osserva al centro Cristo seduto in trono tra gli apostoli Pietro e Paolo, mentre più lateralmente si dispongono due figure, probabilmente gli stessi martiri eponimi Gordiano ed Epimaco, che gli offrono la corona del martirio.

La Resurrezione di Lazzaro
 
Nell'altra emivolta, al centro Adamo ed Eva tentati dal serpente mentre a sinistra si distingue la Resurrezione di Lazzaro.

Susanna tentata dai vegliardi
 
Nella lunetta dell'arcosolio che si apre sulla parete di destra è invece raffigurata Susanna al bagno tentata dai due vegliardi (Daniele, XIII).


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