Procedendo lungo la strada che da Antiochia conduce a Samandag,il bivioper il monastero si trova subito dopo il villaggio di Karakay. Dopo 5 km la strada si biforca e il monastero si trova a circa 2 km lungo la strada che sale a destra.
San Simeone stilita detto il giovane (per distinguerlo dal suo predecessore vissuto circa un secolo prima) nacque ad Antiochia, da Giovanni e Marta, probabilmente intorno al 521. A due anni venne battezzato nella chiesa di San Giovanni Battista (1) col nome di Simeone. Perdette il padre nel terremoto del 526 e, ancora bambino, fu illuminato sulla via da seguire per giungere alla "vera sapienza". Simeone si ritirò quindi in un monastero alla foce del fiume Oronte dove vivevano monaci sotto la guida dell'archimandrita Giovanni. Il bambino aveva solo 6-7 anni e già stupiva la comunità per le sue austere penitenze ed il precoce potere taumaturgico. Proprio in quegli anni salì su una "base" accanto a Giovanni iniziando la vita di "stilita", che continuò dal 551, festa di Pentecoste, su una nuova colonna eretta su un collina di circa 500 m di altitudine nei pressi della riva settentrionale dell'Oronte, 18 km a sudovest di Antiochia.
A trentatrè anni ricevette l’ordinazione presbiterale e, per imporgli le mani, il vescovo dovette munirsi di una scala per raggiungere la sommità della colonna.
Il luogo divenne meta di pellegrinaggi e l'altura stessa fu chiamata "monte dei miracoli" (Mons Mirabilis) per i numerosi prodigi che per intercessione di Simeone vi accadevano.
Con l'andar del tempo, attorno alla colonna si sviluppò un complesso monastico che si organizzò attorno ad una corte ottagonale – al cui centro si trovava la colonna dove viveva Simeone – da cui i pellegrini potevano conversare con il sant'uomo.
I.Colonna di Simeone; II.Corte ottagonale; III. Chiesa della Santissima Trinità; IV.Chiesa della Theotokos; V.Chiesa di Santa Marta; VI. Battistero; VII. Magazzini; VIII. Abitazioni dei monaci; IX. Atrio.
La corte ottagonale era
preceduta ad ovest da un atrio d'ingresso mentre sul suo lato
orientale si affacciava la chiesa dedicata alla Santissima Trinità.
Il basamento della colonna di San Simeone al centro della corte ottagonale
La scalinata in pietra salendo la quale i pellegrini potevano avvicinarsi al santo stilita e colloquiare con lui.
All'interno del complesso
monastico si trovano infatti tre chiese disposte una a fianco
all'altra lungo l'asse nord-sud.
Interno della chiesa della Theotokos
Nella chiesa settentrionale si
possono ancora vedere sul pavimento resti di mosaici. Da
un'invocazione alla Theotokos trovata in una delle tombe di fronte
all'entrata, si può ritenere che fosse dedicata alla Vergine.
Resti della pavimentazione musiva della chiesa della Theotokos
La chiesa centrale,
caratterizzata da un impianto basilicale a tre navate, dedicata alla
Santissima Trinità e costruita nel 551, è la più bella con
capitelli, architravi e colonne, scolpite in maniera sontuosa e
originale.
Interno della chiesa della Santissima Trinità
Abside della chiesa della Santissima Trinità con alcuni capitelli finemente lavorati
La chiesa meridionale
invece, molto sobria, dedicata a Santa Marta era il martirium
(luogo che custodiva il corpo di un santo) e fu costruita nel 562.
Avvertito della morte della madre, infatti, Simeone mandò a
ricercarne il corpo e lo fece seppellire nell'abside della chiesa
della Santissima Trinità. Ma Marta gli apparve per chiedergli di
costruirle un sepolcro nella parte meridionale della chiesa.
Al fianco meridionale della chiesa della Santissima Trinità fu quindi addossata una nuova chiesa a lei dedicata nella quale furono trasferite le sue spoglie e che alla morte del santo (597) accolse anche il sarcofago di Simeone. Presenta anch'essa una pianta a tre navate ma si distingue per l'impianto a triconco del presbiterio.
La corte ottagonale: in primo piano la colonna di Simeone, a sinistra la scala da cui i pellegrini colloquiavano con il santo e, dietro di essa, l'ingresso della chiesa di Santa Marta.
Al fianco meridionale della chiesa della Santissima Trinità fu quindi addossata una nuova chiesa a lei dedicata nella quale furono trasferite le sue spoglie e che alla morte del santo (597) accolse anche il sarcofago di Simeone. Presenta anch'essa una pianta a tre navate ma si distingue per l'impianto a triconco del presbiterio.
Interno della chiesa di Santa Marta
La nicchia di sinistra del presbiterio a triconco
A nord della chiesa
settentrionale si trova inoltre un piccolo battistero, mentre di
fronte ci sono le probabili abitazioni dei monaci e le loro
dipendenze.
Il battistero
E' un complesso molto
originale e caratteristico per le sue mura, cisterne e sotterranei.
Fu abbandonato nel 1268,
alla caduta de Principato crociato di Antiochia. Note:
(1) Secondo alcuni studiosi la chiesa di San Giovanni Battista sorgeva sul sito dove sorge attualmente la moschea di Habib-i Neccar.
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