Lato sud est
Lato nord est
Interno
conosciuta attraverso uno scritto dello stesso Cassiodoro (1) e da un'incisione dedicatoria copiata dal cosiddetto Anonimo di Einsiedeln, un ignoto pellegrino dell’VIII secolo che ha lasciato un elenco dei monumenti romani ancora esistenti ai suoi tempi.
L'impianto dell'aula
sembra però risalire ad un'epoca precedente (IV sec.) e la sua
conformazione originaria si adatta meglio a quella di un ambiente di
rappresentanza di una domus aristocratica tardoantica (forse
appartenuta agli Anicii)
che non a quello di una biblioteca, anche se nulla vieta che papa
Agapito possa aver risistemato a questo fine un edificio
preesistente.
Ipotesi ricostruttiva della domus aristocratica (da C. Pavolini, La metamorfosi di un'insula)
Nel corso del tempo l'aula ha subito numerosi
rimaneggiamenti e variazioni d'uso (l'utilizzo come sepolcreto in
epoca altomedioevale è attestato dal rinvenimento al suo interno di
sei tombe).
Una delle sepolture rinvenute nella canaletta di scolo che scorre alla base dell'abside.
L'ingresso attuale lungo il
Clivus Scauri è costituito da un portale seicentesco (1607-1608)
commissionato all'architetto Flaminio Ponzio dal cardinale Scipione
Borghese.
Nell'affresco che decora la sommità del portale – e che
raffigura San Gregorio nell'atto di scrivere sotto dettatura dello
Spirito Santo – c'è forse una reminiscenza dell'antica
destinazione dei ruderi a cui introduce.
Note:
(1) Cassiodoro, Institutiones divinarum
et saecularium litterarum, I, 1.
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