Pietra miliare d'oro. Quando Costantino I ricostruì la città di Bisanzio per farne la sua nuova capitale, decise di riprodurvi molte caratteristiche di Roma, tra cui il Milion. La nuova costruzione richiamava il Miliario aureo di Roma: era considerato l'inizio di tutte le strade che da Costantinopoli portavano nelle città europee dell'Impero, e sulla base erano incise le distanze tra la capitale e le principali città dell'Impero.
Il monumento costantinopolitano era molto più complesso del suo omologo romano.
Si trattava infatti di un tetrapylon sormontato da una cupola, poggiata su quattro arcate. Sulla sommità si trovavano le statue di Costantino e di sua madre Elena, rivolte a oriente, e dietro di loro una statua della Tyche della Città.
Resti del basamento del Milliarum aureum (una colonna marmorea rivestita di bronzo fatta erigere da Ottaviano Augusto nel 20 a.C.) nel Foro romano
Il Milliarum aureum romano, ricostruzione
Si trattava infatti di un tetrapylon sormontato da una cupola, poggiata su quattro arcate. Sulla sommità si trovavano le statue di Costantino e di sua madre Elena, rivolte a oriente, e dietro di loro una statua della Tyche della Città.
Il Milion, ricostruzione
Fu eretto a oriente dell'Augustaion, all'inizio della via principale della nuova città, la Mese.
Giustiniano I vi aggiunse una meridiana, mentre Giustino II adornò la parte inferiore con le statue di sua moglie Sofia, sua figlia Arabia e sua nipote Elena.
Durante la prima metà dell'VIII secolo, le volte della costruzione furono adornate dagli imperatori Filippico e Anastasio II con dipinti raffiguranti i concili ecumenici precedenti, ma durante il periodo iconoclasta, l'imperatore Costantino V (741-775) li sostituì con scene dell'ippodromo.
Dopo la conquista di Costantinopoli da parte degli Ottomani (1453), l'edificio rimase intatto fino alla fine del XV secolo. Scomparve probabilmente all'inizio del XVI secolo a causa dell'ingrandimento del vicino Acquedotto di Valente e la successiva erezione del vicino serbatoio idrico a torre (suterazi).
Negli anni '60, a seguito di studi sulla localizzazione del monumento e dopo la demolizione degli edifici posti sopra di esso, gli scavi rivelarono alcune fondazioni e un frammento, ora ri-eretto come pilastro, pertinenti all'edificio. Questi resti sono stati identificati come appartenenti al Milion grazie alla loro vicinanza ad una parte di una canalizzazione bizantina incurvata, che sembra corrispondere all'angolo della Mese, come riportata dalle fonti scritte.
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