sabato 11 marzo 2023

L' Hebdomon

L'Hebdomon

L'Hebdomon era un sobborgo di Costantinopoli che sorgeva lungo la via Egnatia, a circa 7 miglia (da cui il nome) ad ovest del Milion, nella località oggi nota come Bakirkoy. Era una sorta di “Versailles degli imperatori bizantini” (Thibaut) accanto a cui si trovava il campo di marte dove si svolgevano le manovre e si acquartieravano le truppe prima o dopo le campagne militari.



Palazzo imperiale
Il Palazzo imperiale di Hebdomon fu originariamente costruito dall'imperatore Valente (364-378). Successivamente fu completamente ricostruito da Giustiniano e prese il nome di Iokoundianai. L'imperatore vi soggiornava volentieri e da qui vennero emanate molte delle sue leggi. Il palazzo compare nelle fonti anche con il nome di Sekoundianai, nome che potrebbe coinvolgere nella sua costruzione Secundinus che nel 492 fu nominato eparca di Costantinopoli da Anastasio I con il compito di sedare la rivolta degli Isauri e ristrutturare gli edifici danneggiati nel corso della quale.  

Le fondamenta del palazzo imperiale (2015)

Colonna di Teodosio II 
In una piazza del paese rimane rovesciato un fusto monolitico di granito grigio bluastro levigato, lungo m 11,25, del diametro inferiore di m 1,50 e superiore di m 1,36, riferibile ad una colonna onoraria, a cui doveva appartenere l'iscrizione frammentaria su base di marmo bianco proconnesio, lunga m 2,30, larga m 1,94, alta m 0,75, oggi collocata nei giardini di Santa Sofia.

L'iscrizione è stata integrata dal Demangel: 

D(ominus) N(oster) Theodo[sius pius felix August]us - imperator et [fortissimus triumfato]r - [gentium barbararum pere]nnis [et ubiqu]e - [victor pro]votis sororum pacato - [orbe Romjano celsus exultat.

La colonna risulta così dedicata a Teodosio II dalle sorelle Pulcheria, Arcadia e Marina, e la pace a cui si allude nell'iscrizione può essere o quella con i Persiani del 422, o, più probabilmente, il trattato con gli Unni del 449 giacché la colonna potrebbe essere stata fatta erigere da Pulcheria che in quell'anno venne riammessa a corte dopo essere stata esiliata proprio nel palazzo imperiale di Hebdomon. Sappiamo inoltre che questa colonna era vicina al palazzo imperiale e che cadde al suolo nel terremoto del 557. La base della colonna venne ritrovata nel cortile di un complesso residenziale oggi al civico 3 di Cevizliyalı Sokak, il palazzo imperiale doveva quindi sorgere nelle immediate vicinanze.

Palazzo Magnaura 

Un altro edificio residenziale era il palazzo di Magnaura che sorgeva praticamente in riva al mare su un promontorio che portava lo stesso nome. Probabilmente qui, originariamente, si radunavano i membri del Senato – come nell'omonimo palazzo cittadino (Magnaura deriva infatti dal latino magna aula) - per rendere omaggio all'imperatore che tornava da una campagna vittoriosa.

Kampos
Nella spianata dove ora sorge l'ippodromo Veli Efendi si estendeva il campo di Marte dove si svolgevano le esercitazioni militari e si acquartieravano le truppe che giungevano nella capitale. 
Da qui partivano i cortei trionfali che entravano in città attraverso la Porta d'oro e percorrevano la Mese fino al palazzo imperiale e a santa Sofia. Per questa ragione, a partire da Valente, una decina di imperatori furono proclamati qui, a sottolineare l'importanza politica assunta dall'esercito in quel periodo. La proclamazione avveniva su una tribuna, fatta erigere da Valente, che si affacciava sul campo di Marte.



Resti del muro della tribuna

Chiesa di San Giovanni Battista

Fu fatta erigere da Teodosio I nel 391 per accogliere la reliquia della testa di San Giovanni Battista e poi completamente ricostruita da Giustiniano. Fu probabilmente restaurata nuovamente sotto Basilio I (867-886).

Durante gli scavi del 1921-1923 emersero i resti dell'abside. Sulla scorta della descrizione di Procopio sappiamo che la chiesa giustinianea aveva una pianta ottagonale - del tipo di quella di San Vitale di Ravenna o della chiesa costantinopolitana dei SS. Sergio e Bacco – tutto attorno al giro di colonne che racchiudeva lo spazio centrale correva un deambulatorio sovrastato dalle gallerie. Le poche evidenze architettoniche scomparvero nel 1965 con la costruzione dell'ospedale di Bakirkoy.


Chiesa di San Giovanni Evangelista
A pianta basilicale, risaliva originariamente probabilmente all'epoca di Costantino il grande. Andata distrutta nel VII secolo, fu ricostruita anch'essa da Basilio I. Nel corso degli scavi del 1921-1923, in prossimità della chiesa del Battista, emerse un pavimento decorato a mosaico che poteva appartenere ad un edificio di culto a pianta basilicale. E' comunque possibile che i lavori di ristrutturazione intrapresi sotto Basilio I abbiano realizzato la fusione tra le due chiese, questo spiegherebbe anche perché a partire da quest'epoca la chiesa dedicata al Battista scompare completamente dalle fonti.

L'Ipogeo



Il corridoio anulare

Nell'area dove sorge attualmente l'ospedale psichiatrico è stato ritrovato un sepolcro ipogeo. Si tratta di una costruzione a pianta circolare trasformata in croce dall'intersecarsi di due navate ortogonali e circondata da un corridoio anulare. I quattro grandi pilastri che risultano dall'intersecarsi delle due navate sostengono la volta a cupola.

Giacché nell'epitaffio di Basilio II (976-1025) - tramandatoci dalle fonti – è scritto che l'imperatore volle farsi seppellire all'Hebdomon, si era ritenuto che l'ipogeo fosse il luogo della sua sepoltura. Si tratta invece di un edificio del V secolo, epoca a cui appartengono anche i sei sarcofagi ritrovati al suo interno, ovvero in sei delle otto nicchie ricavate nella muratura.

Uno dei sarcofagi ritrovati all'interno dell'ipogeo
Museo Archeologico di Istanbul

Un sarcofago ritrovato in prossimità della chiesa del Battista (vedi sopra) e oggi disperso, venne attribuito all'imperatore, che probabilmente venne sepolto all'interno della chiesa. 

Il sarcofago (oggi disperso) attribuito a Basilio II

Ad ogni modo, Giorgio Pachimere nella sua Historia rerum a Michaele Palaeologo ante imperium et in imperio gestarum, scritta all'epoca di Michele VIII Paleologo, racconta che nel 1260, mentre il Paleologo assediava le fortificazioni di Galata, alcuni suoi parenti si recarono nella chiesa del Battista al'Hebdomon ormani in rovina e s'imbatterono nelle ossa di un uomo il cui epitaffio diceva essere stato l'imperatore Basilio II. Secondo il cronista, Michele fece recuperare i resti del suo predecessore per farli seppellire nel katholikon del monastero del Salvatore a Selymbria (mai identificato). Le spoglie del Paleologo sarebbero state ivi traslate pochi anni dopo la sua morte e tumulate accanto a quelle del suo illustre predecessore.

Cisterna di Hebdomon (Fildami Sarnici)


E' una cisterna a cielo aperto e misura 127x76 metri. Può contenere fino a 125.000 metri cubi d'acqua. La sua costruzione risale al V-VI secolo. 


In prossimità dell'angolo sudovest, si trova una torre piezometrica di epoca successiva mediante la quale era possibile misurare la pressione dell'acqua all'interno della cisterna. 


Il toponimo turco (Fildami sarnici, letteralmente "cisterna degli elefanti") è dovuto al fatto che per un periodo in epoca ottomana vi vennero sistemate le stalle degli elefanti del sultano. Originariamente la cisterna doveva provvedere al fabbisogno delle truppe acquartierate nel Kampos (campo di marte) dell'Hebdomon.


la torre piezometrica




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