L’aspetto e la dedica attuali sono quelli impressi all’edificio dalla ristrutturazione voluta dal vescovo Orso Orseolo (1008 circa), figlio del doge Pietro II Orseolo (991-1009), mentre la prima fabbrica – di cui rimane solo parte della facciata occidentale inferiore - risale al VII sec. e, edificata per volere dell’esarca di Ravenna Isacio (625-643), fu consacrata e dedicata alla Madre di Dio dal vescovo Mauro nel 639, come recita un'epigrafe ancora oggi visibile nel presbiterio della chiesa (1).
La basilica presenta attualmente una pianta a tre navate con porticato antistante a sei colonne, frutto di rimaneggiamenti successivi.
Il Battistero
Risale alla prima fabbrica (VII sec.) e
presenta una pianta circolare all’esterno che racchiude all'interno
un colonnato ottagonale. Accanto alla porta principale sul lato
est, due nicchioni che probabilmente accoglievano due altari. Al
centro si nota la fonte battesimale. Precede la basilica con evidente
funzione liturgica d’introduzione (2).
La facciata occidentale
E' ripartita in sei nicchie da sette
lesene e tagliata poco sopra il raccordo delle navate laterali (forse
dove terminava il prospetto del IX sec). Le due finestre ad occhio e
le due centinate che si vedono furono accecate per realizzare il
mosaico della controfacciata come anche quelle centinate delle navate
laterali. In alto, in marmo, lo stemma del vescovo Pietro Nani a
ricordo dei restauri del 1423.
Veduta laterale del portico a sei colonne antistante la chiesa
Il lato meridionale
Solo sul fianco della navata sud sono
aperte sei finestre, le quattro centrali delle quali presentano
imposte in pietra d’Istria. La muratura è scandita da paraste.
La facciata orientale
L’abside principale presenta
un’absidiola in corrispondenza della cripta e al centro una
finestra protetta da listello paracqua.
Le absidi laterali sono ripartite da
lesene che terminano con una mensolina decorata a crocetta.
L’abside centrale sembra risalire
alla chiesa del VII sec., successivamente sopraelevata, mentre le due
laterali sembrano risalire al IX sec. (3) – per la differenza delle
decorazioni – rimaneggiati durante la ristrutturazione orseoliana.
La quarta abside, posta in
corrispondenza della sacrestia e ripartita da lesene, è di epoca
ancora successiva.
Al di sopra dell’abside centrale
s’innalza un sistema articolato da quattro paraste a simulare una
galleria cieca.
Il campanile
Alto 55 m., è opera del XII sec,
è ripartito lateralmente da lesene, con la cella campanaria ripartita a sua volta da tre
colonnine con arco a piedritto.
Note:
(1) L'epigrafe lapidea fu scoperta murata
alla base di uno dei muri del presbiterio nel 1895. Quando
si tentò di estrarla, la pietra si spezzò in numerosi frammenti. Fu
quindi restaurata e ricollocata, nel 1954, su uno dei muri vicini
all’altare maggiore.
L'iscrizione recita:
“[ IN N(OMINE) D(OMI) ] D(E)I N(OSTRI) IH (S) V XP(ISTI), IMP(ERANTE) D(OM)N(O)
N(OSTRO)
HERA||
[CLIO
P(ER)P(ETVO)]
AVGVS(TO), A[N](NO)
XXVIIII IND(ICTIONE)
XIII FACTA ||
[
EST ECCL(ESIA)
S(ANC)]T(E)
MARIE D(E)I
GENET(RICIS) EX
IVSS(IONE) PIO ET ||
[DEVOTO
D(OM)]N(O)
N(OSTRO) ISAACIO
EXCELL(ENTISSIMO)
EX(AR)C(HO)
PATRICIO
ET D(E)O VOL(ENTE)
||
[DEDICATA
PR]O EIVUS MER[IT(IS)]
ET [EI]VS EXERC(ITV).
HEC FABR(ICA)T(A)ES[T]
||
[A
FUNDAM(ENTIS) PER
B(ENE) ] MERITVM M
[A]VR[ICIV]M GLOR[I]OSVUM
MAGISTROMIL(ITVUM)
||
[PROV(INCIE)
VENETI]AR[VM] RESE[D]EN[T]EM IN HVNC LOCVM SVVM ||
[CONSECRANTE]
S (ANC)T(O)
ET [REV(ERENDISSIMO) MAVRO
E]PISC(OPO) HVIVS
ECCL(ESIE)
F(E)L(I)T(ER).”
[ ] = lacuna; ( ) = abbreviazione
In nome di Gesù Cristo nostro, durante l'impero del nostro signore Eraclio sempre Augusto, nell'anno ventinovesimo, indizione tredicesima, è stata fatta la chiesa di santa Maria Madre di Dio, secondo le disposizioni ricevute dal pio e devoto signore nostro il patrizio Isacco eccellentissimo esarca e, per volontà di Dio è stata dedicata per i suoi meriti e il suo esercito.
Questa è stata fabbricata dalle fondamenta dal benemerito Maurizio glorioso magister militum della provincia delle Venezie che risiede in questo luogo suo con la consacrazione del santo e reverendissimo Mauro vescovo di questa chiesa.
Felicemente
(2) L'anteposizione
del battistero al portico o nartece (il luogo dove avveniva la
catechesi) ricorre anche nella basilica di Aquileia (IV sec.).
(3) Nel IX sec. il vescovo Adeodato II (864-867) fece allungare l'abside e stendere il pavimento musivoa tessere bianche e nere e motivi floreali.
L'apparato musivo all'interno della basilica è trattato nella seconda parte
Vorrei ringraziarti per il magnifico lavoro. Foto ad alta risoluzione e descrizione dettagliata, mi sembrava quasi di essere davanti agli originali. Magnifico lavoro!
RispondiEliminagrazie, i complimenti sono una spinta a continuare e sono sempre ben accetti
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