Nel
1050 la città di Edessa (l'attuale Urfa in Turchia) era
ancora bizantina, poi nel 1077 un armeno di nome Philaretus
Brachamius se ne impadronì facendone la capitale di un principato
indipendente che si estendeva fino ad Antiochia.
Nel
1087 Edessa cadde in mano ai turchi selgiuchidi.Attorno al 1094, l'emiro selgiuchide di Damasco, Tutush I, occupò la città e vi insediò come governatore l'armeno Thoros, un vecchio luogotenente di Philaretus. Nel 1095, questi eliminò la guarnigione turca della cittadella e si rese padrone della città. Attaccato dai turchi, fu costretto a chiedere aiuto ai Crociati che stavano avanzando in Asia Minore.
Nel 1098 rispose all'appello il fratello di Goffredo di Buglione, Baldovino di Boulogne, che lasciò il corpo principale dell'esercito crociato e si diresse prima a sud in Cilicia e poi verso est a Edessa.
Baldovino convinse Thoros ad adottarlo e poco dopo, quando Thoros fu assassinato nel corso di una sommossa (9 marzo 1098), Baldovino gli successe costituendo la contea di Edessa che divenne il primo stato crociato in Terrasanta.
La contea di Edessa nella sua massima espansione (1131)
La contea era suddivisa nei seguenti feudi principali:
1.
Turbessel: era una delle fortezze più importanti della contea,
controllava l'area ad ovest dell'Eufrate e presidiava il confine con
il Principato di Antiochia. Nel 1101 il conte Baldovino di Le Bourcq
v'infeudò il cugino Joscelin di Courtenay ma nel 1113, a causa
dell'impoverimento delle sue terre troppo esposte alle incursioni
selgiuchidi, annesse il feudo al demanio comitale a cui rimase fino
alla fine della contea e di cui divenne capitale dopo la caduta di
Edessa (1144) fino alla conquista di Norandino (1151).
2. Bira: occupava un'importante posizione strategica controllando il passaggio sull'Eufrate della strada che da Edessa conduceva ad Antiochia. Inizialmente vi fu lasciato al comando il signore armeno locale. A partire dal 1115, esasperato dalle continue cospirazioni degli armeni, Baldovino di Le Bourcq procedette alla progressiva rimozione della nobiltà locale dai posti di comando. Nel 1117 conquistò la città manu militari e vi infeudò un suo cugino, Galeran di Puiset. Nel 1151 fu anch'essa conquistata da Norandino.
3.
Marash (Germanicia
Caesarae in epoca
romana e Germanikeia
in epoca bizantina, corrisponde all'attuale cittadina turca di
Kahramanmaraş
): conquistata dai crociati nel 1097 fu inizialmente restituita ai
bizantini ma già nel 1100 cadde in mano ai turchi.
Nel
1104 fu conquistata dagli edesseni al comando di Joscelin di
Courtenay, all'epoca Signore di Turbessel. Vi si alternarono quindi
diversi feudatari, l'ultimo dei quali, Rinaldo di Marash, morì
insieme a Raimondo di Poitiers combattendo contro il Norandino
sotto le mura della fortezza di Inab (1149). Annessa da Joscelin II al
demanio comitale, cadde dopo pochi mesi nelle mani del Sultanato di
Iconio.
Baldovino
I di Boulogne (1098-1100)
Baldovino
II di Le Bourcq (1100-1118): quando Baldovino I fu incoronato re
di Gerusalemme (24 dicembre 1100) lasciò la contea al cugino
Baldovino di Le Bourcq che divenne il secondo conte di Edessa. Per
consolidare i suoi rapporti con gli armeni, nel 1101 sposò Morfia,
figlia del Signore armeno di Melitene, Gabriele.
Battaglia
di Harran (7 maggio
1104): Nel
1104 il
principe Soqman di Mardin e Jerkemish reggente di Mossul unirono le
proprie forze nel tentativo di riconquistare Edessa. Accorsero in
aiuto di Baldovino il cugino Joscelin di Courtenay – che aveva
infeudato a Turbessel – e Boemondo I di Antiochia. Gli eserciti si
scontrarono nei pressi della fortezza selgiuchide di Harran, l'antica
Carre. L'esercito di Edessa, guidato da Baldovino e Joscelin, si
dispose sulla sinistra dello schieramento mentre sulla destra si
disposero gli antiocheni di Boemondo e Tancredi. Quasi subito l'ala
destra selgiuchide prese a ritirarsi inseguita dalla cavalleria
edessena che andò ad infilarsi in un'imboscata. Boemendo, sconfitti
i reparti che lo fronteggiavano non riuscì a portare aiuto agli
edesseni accerchiati che furono massacrati. Baldovino, Joscelin e
l'arcivescovo di Edessa Benedetto furono catturati. Boemondo rientrò
ad Antiochia per raccogliere nuove truppe mentre Tancredi si diresse
ad Edessa per organizzarne la difesa e dove fu insignito della
reggenza.
Tancredi
tenne la reggenza della contea di Edessa – dove nominò governatore
suo cugino Riccardo di Salerno – fino al 1108 quando Baldovino di
Le Bourcq fu liberato dalla prigionia e, obtorto collo,
Tancredi dovette cedergli la contea..
Nel
1113 Baldovino si riprese il feudo di Turbessel, esiliando a
Gerusalemme il cugino Joscelin di Courtenay.Ciononostante, alla morte di re Baldovino I di Gerusalemme (1118), Joscelin appoggiò la candidatura di Baldovino di Le Burcq che fu incoronato re di Gerusalemme (14 aprile 1118) e ne fu ricompensato con la contea di Edessa.
Armi dei Courtenay
Joscelin
I di Courtenay (1119-1131): sposò in prime nozze (1100-1104)
Beatrice, la figlia del Signore armeno di Vahka (l'attuale cittadina
di Feke in Turchia), Costantino, da cui ebbe Joscelin. Rimasto
vedovo, sposò in seconde nozze (1121) Maria di Antiochia, figlia di
Riccardo di Salerno da cui ebbe una figlia femmina di cui non si
conosce il nome.
Nel
1123 mentre pattugliava il territorio della contea fu catturato
insieme al re Baldovino II dai selgiuchidi ma fu rapidamente liberato
da un'incursione di soldati armeni.Nel 1125 guidò il centro dello schieramento crociato nella vittoriosa battaglia di Azaz, in territorio edesseno a nord di Aleppo, contro le forze dell'atabeg di Mossul, al-Bursuqi (cfr. scheda il Regno di Gerusalemme).
Morì nel 1131 per le ferite riportate nel corso del crollo di una galleria di mina mentre assediava un piccolo castello a nord di Aleppo.
Minareto della Ulu cami di Edessa
La Ulu cami di Edessa fu costruita nel 1170 incorporando i resti di una preesistente chiesa cristiana del VI sec. dedicata a Santo Stefano e che i musulmani chiamavano chiesa rossa. La torre campanaria a base ottagonale di questa chiesa, riutilizzata come minareto della moschea, è una delle pochissime testimonianze architettoniche riconducibili al periodo crociato ancora visibili.
Nel 1140 diviene vassallo di Raimondo di Poitiers.
La
caduta di Edessa: nel 1144 Zengi attaccò Kara Arslan, il
principe ortoqide di Diarbekyr, che era alleato di Joscelin II di
Edessa che uscì dalla città e con il grosso dell'esercito si
diresse verso l'Eufrate per tagliare la via di rifornimento
dell'esercito nemico. Zengi, informato della manovra, puntò quindi
sulla sguarnita Edessa dove giunse il 28 novembre.
Joscelin
ripiegò su Turbessel ma non osò attaccare Zengi preferendo
attendere i rinforzi inviati dalla regina Melisenda di Gerusalemme al
comando del Conestabile Manasse di Hierges mentre Raimondo, di cui
pure era vassallo, si rifiutò di intervenire.
Il comando delle poche forze rimaste a difendere Edessa fu affidato all'arcivescovo latino, Ugo II.
Il 24 dicembre un mina fa crollare un ampio tratto di mura nei pressi della Porta delle Ore e i turchi penetrano all'interno dando inizio al massacro dei latini in cui trova la morte anche l'arcivescovo. Il 26 si arrende anche la cittadella al cui comando si trovava un ecclesiastico giacobita di nome Barsauma.
Joscelin
cercò di riorganizzare la contea nei territori ad ovest dell'Eufrate
ancora in suo possesso ponendo la nuova capitale a Turbessel.
Nell'ottobre
del 1146, approfittando dell'assassinio di Zengi, riuscì anche con
un colpo di mano a riprendere Edessa – ad eccezione della
cittadella – ma fu costretto a ritirarsi in novembre
dall'approssimarsi dell'esercito di Norandino, il figlio di Zengi.
La cittadella di Edessa
Nel 1150, mentre era diretto ad Antiochia in cerca d'aiuto, fu catturato dai turchi e condotto ad Aleppo dove morì dopo nove anni di prigionia. Lo stesso anno la moglie Beatrice vendette ciò che rimaneva della contea ai bizantini e si trasferì a Gerusalemme con i suoi tre figli: Agnese (1), che sposerà re Amalrico I di Gerusalemme (1158), Joscelin III ch ereditò il mero titolo di conte di Edessa e Isabella, che sposerà Thoros II d'Armenia.
Note:
(1) Agnese
di Courtenay si sposò quattro volte: la prima con Rinaldo di Marash,
morto nella battaglia di Inab (1149); la seconda con Amalrico I di
Gerusalemme, a cui l'Alta Corte impose l'annullamento del matrimonio
per poter salire al trono; la terza con Ugo d'Ibelin che morì nel
1169 e l'ultima con Rinaldo di Sidone.
Schede correlate:
Principato di Antiochia; Regno di Gerusalemme
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