domenica 20 marzo 2016

L'oratorio dei Quaranta martiri al Foro, Roma

L'oratorio dei Quaranta martiri al Foro, Roma


L'aula rappresentava l'ingresso dal Foro al palazzo imperiale fatto edificare da Domiziano (81-96) sul Palatino. Comunicava con la rampa coperta che conduceva al palazzo per mezzo di due varchi oggi murati. La copertura è stata recentemente ricostruita in base agli indizi forniti dalle murature superstiti ed allo studio della geometria dell'edificio che ha fornito anche le indicazioni per la ricostruzione del portale d'ingresso.
 
 
Nell'ambito del processo di cristianizzazione degli edifici del Foro avviato nel VI secolo dalla riconquista bizantina, l'edificio venne trasformato in ortorio e dedicato ai Quaranta Martiri di Sebaste (vedi scheda), aprendo l'abside nella parete orientale.


La decorazione parietale è riferibile all'VIII secolo.
Il grande affresco dell' abside rappresenta i quaranta martiri immersi nello stagno gelato: a destra si vede l' apostata Melezio nel tepidario, accanto, il guardiano armato.

Affresco absidale

Sulla parete sinistra e sulla parte attigua della parete di fondo erano rappresentatit i quaranta martiri nella gloria.
Parete nord

Queste figure sono assai danneggiate; ben conservata è invece la parte inferiore della parete contigua all' abside: vi sono due grandi croci latine con medaglioni nel centro (testa di Cristo e della Vergine), e con corone ed altri ornamenti pendenti dai bracci. Croci simili di metallo ornate di oro e di gioielli erano sospese in molte basiliche antiche sopra i sepolcri dei martiri, e spesso servivano da lampadari. Sotto le croci stanno due agnelli ed un pavone, composizione simile alle pitture che si vedono nelle catacombe.

 
Gli affreschi della parete destra (forse rappresentanti la storia di S. Antonio Eremita) sono quasi svaniti. Il pavimento dell' oratorio è composto in maniera molto rozza con frammenti di marmi bianchi e colorati, di porfido e di serpentino.




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