venerdì 9 dicembre 2011

Battistero neoniano o degli ortodossi

Battistero neoniano o degli ortodossi



E' probabilmente il più antico monumento ravennate. Iniziato dal vescovo Orso verso la fine del IV sec. come complemento della sua grande basilica - distrutta nel 1700 per edificarvi l'attuale duomo - e completato dal vescovo Neone (458-473) nella seconda metà del V sec., che probabilmente fece sostituire con la cupola l'originario soffitto a lacunari.
E' costruito sopra il calidarium delle antiche terme romane e presenta una pianta ottagonale da cui aggettano quattro absidiole. L'edificio appare interrato di circa tre metri, di conseguenza, a livello dell'attuale piano stradale, sono visibili gli archi delle porte che originariamente si aprivano tra le absidiole.
Il campanile rotondo del duomo che s'intravede sullo sfondo, edificato in tre periodi distinti, risale al X sec.
Interno:
Al vertice della cupola, un medaglione raffigurante Cristo immerso nel Giordano con alla sinistra una personificazione del Fiume e alla destra il Battista che gli sospende sul capo una patèra. La parte centrale di questo mosaico è frutto di un rimaneggiamento del Kibel: originariamente non c'era nessuna patèra e S.Giovanni imponeva la mano direttamente sul capo del Cristo.



Segue una prima fascia circolare con i dodici apostoli, divisi in due cortei guidati da S.Pietro e S.Paolo.
Nella fascia successiva, all'interno di una scenografia architettonica che ricorre per otto volte (una specie di porticato che s'incurva centralmente in un'esedra), si alternano un trono vuoto sormontato da una croce (etimasia) ed un altare sulla cui mensa è posto uno dei quattro vangeli (1).
Nel tamburo si aprono otto finestre, sormontate da altrettanti arconi, serrate da due edicole in cui sono decorate a stucco delle figure virili (forse Profeti). Gli stucchi originariamente erano policromi.

Fascia degli stucchi:
1) Daniele fra i Leoni
2) Traditio legis
3) Cristo guerriero
4) Giona tra due mostri
5) Due galli che beccano chicchi di grano

Note:

(1) Lo schema compositivo della cupola - modulata in due registri che ruotano intorno ad un nucleo centrale fisso costituito da un medaglione - e la presenza di motivi decorativi e simbolici similari, quali le candelabre vegetali che fungono da elementi di divisione e la raffigurazione dell'etimasia, mostrano una forte affinità con la cupola della Rotonda di S. Giorgio a Tessalonica che dovrebbe precederla di quasi mezzo secolo.

A sinistra la candelabra del Battistero neoniano ed a destra quella della Rotonda



Nessun commento:

Posta un commento