mercoledì 12 agosto 2015

Chiesa di Santa Maria d'Anglona

Chiesa di Santa Maria d'Anglona


Facciata occidentale

Si erge isolata sul colle d'Anglona, a metà strada tra Tursi e Policoro.
L'edificio attuale è stato eretto tra l'XI ed il XII sec. come ampliamento di una piccola chiesa preesistente del VII-VIII sec, corrispondente alla cappella che si apre sul lato destro della chiesa attuale.
Si tratta di una chiesa episcopale latina, che venne ad ammantarsi di un programma dipinto more graeco per attendere ad un progetto fortemente radicato su istanze cattolico romane.
Esternamente presenta un prospetto a coronamento orizzontale, solo su un lato affiancato da una torre campanaria, a base quadrata, ornata con bifore romaniche a doppia colonnina.

Ingresso 

L’ingresso della chiesa è costituito da un nartece quadrangolare con volta a crociera innervata da costoloni e quattro colonne agli angoli.
La facciata del nartece presenta delle formelle figurate con l’Agnello e i simboli dei quattro evangelisti, un archivolto d’ingresso, ornato con diverse testine umane e di animali, disposte radialmente, e un portale decorato con un motivo a denti di sega.
L’abside, piuttosto profondo, presenta una finestra fiancheggiata, all’esterno, da due colonnine sotto un coronamento di archetti pensili, lesene e alcune formelle adorne di teste di bue, di tigri, di pesci, di pavoni, di cervi e di rosoni a rilievo piatto, che il Valente riferisce all’XI-XII secolo.

Abside, a sinistra il prospetto orientale della cappella

All'interno la chiesa presenta una pianta a tre navate a croce latina ma il transetto non sporge rispetto al fronte delle navate che appaiono separate da dieci pilastri che reggono, a destra cinque archi a tutto sesto, a sinistra cinque archi a sesto acuto.
Dal lato destro del transetto si accede, all’interno, in una piccola cappella (la fabbrica originaria della chiesa) a navata unica, con un abside semicircolare e con il muro di sinistra in comune con quello della navatella e del transetto.
Purtroppo, non si hanno documenti certi circa la data di costruzione della più antica fabbrica della chiesa.
In origine la chiesa attuale era completamente ricoperta di affreschi. Nella navata centrale si sviluppavano gli episodi vetero-testamentari e il ciclo cristologico, che si concludevano sulle pareti del vano d’ingresso.
Sulla controfacciata, invece, doveva svolgersi il tema del Giudizio Universale e, sulla parete delle due navatelle, le storie degli Atti degli Apostoli. Tali pitture erano, poi, integrate da una vasta antologia di santi sui pilastri divisori di navata e sulle pareti delle navatelle, di evangelisti sui pilastri di crociera e di profeti sui pennacchi delle arcate.
Oggi, gli affreschi rimasti si sviluppano, in sequenza, a partire dall’abside, sulla parte alta della parete di destra della navata principale e su parti dell’adiacente navatella, sulla sinistra (crollata per cause imprecisate e ricostruita) restandone soltanto poche tracce in prossimità della crociera.
La decorazione dell'abside centrale è completamente perduta, mentre le absidiole conservano frammenti della testa di Pietro sulla sinistra, dell’arcangelo Michele sulla destra. 

San Pietro

L'Arcangelo Michele

Solo un evangelista resta a testimoniare la loro presenza, come pure resta solo l’immagine di S.Giovanni Crisostomo, presso l’absidiola settentrionale, senza che ne sia rimasta nessuna degli altri grandi vescovi; dei profeti sui pennacchi della parete meridonale se ne riconoscono quattro: Daniele, Amos, Abdia e Ezechiele.
La parete della navata è divisa in due registri; in quello superiore si sviluppano gli episodi della Genesi, con la Separazione della luce dalle tenebre, della terra dalle acque, la Creazione di Adamo ed Eva, il Peccato, la Cacciata dal Paradiso Terrestre, il Lavoro dei progenitori, Caino e Abele, l’Uccisione di Abele, Rimprovero di Caino; nel registro inferiore si susseguono gli episodi dell’Arca, di Noè ebbro, della Torre di Babele, dell’Ospitalità di Abramo, dell’Offerta di Abramo a Melchisedek, del Sacrificio di Isacco, della Benedizione di Giacobbe da parte di Isacco e della Lotta di Giacobbe con l’angelo.

La torre di Babele

Le scene neotestamentarie erano invece raffigurate sulla parete della navata sinistra.
Gli affreschi erano, un tempo, accompagnati - e ancora in parte lo sono - da iscrizioni greche, su cui se ne sovrapposero altre latine, conservate soltanto in pochissimi punti della parete.


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