Chiesa dei santi Giasone e Sosipatro
lato orientale
E' situata a sud della città vecchia e precisamente nella zona della Paleopoli, area che racchiude diversi edifici di interesse storico, tra l'abitato di Garitsa e Mon Repos.
E' dedicata ai Santi Giasone e Sosipatro, entrambi discepoli di S.Paolo, che si dice abbiano diffuso il Cristianesimo nell'isola di Corfù nel 70.
Costruita nel XI secolo sulle rovine di un monastero è uno dei pochi esempi di architettura bizantina ancora in piedi nell'isola. E' del tipo “a due colonne” con pianta a croce inscritta e cupola ottagonale.
E' dedicata ai Santi Giasone e Sosipatro, entrambi discepoli di S.Paolo, che si dice abbiano diffuso il Cristianesimo nell'isola di Corfù nel 70.
Costruita nel XI secolo sulle rovine di un monastero è uno dei pochi esempi di architettura bizantina ancora in piedi nell'isola. E' del tipo “a due colonne” con pianta a croce inscritta e cupola ottagonale.
Esternamente la muratura è composta, nella parte inferiore da grossi blocchi di pietra provenienti da edifici dismessi della vicina paleopolis, superiormente è invece del tipo “ a castone”, con filari di mattoni rossi che incorniciano i blocchi di pietra e formano decorazioni attorno a porte e finestre. Il campanile è un'aggiunta del XVII secolo.
lato occidentale
All'interno si possono ammirare le icone dei due santi che sono state realizzate nel XVII secolo da E.Tsanes della Scuola Cretese e pitture murali riferibili all' XI e XIV sec (affresco di Sant'Arsenio, primo metropolita di Corfu nel IX sec). Sempre all'interno, rispettivamente a destra e a sinistra della porta reale ci sono le tombe dei due Santi.
Scavi del 1993 hanno messo in luce l'esistenza di un cimitero utilizzato fin dall'epoca paleocristiana.
La chiesa, in accordo con le fonti letterarie, almeno fino al XV sec. era il katholikon del Monastero di Cristo Pantocrator, dove si rifugiò nel 1460 dopo la caduta del despotato di Morea, Caterina Zaccaria, moglie di Tommaso Paleologo, ultimo despota di Mistrà, che vi morì e venne sepolta nel 1462. La sua sepoltura sarebbe stata individuata sotto il cortile della chiesa.
Basilica di santa Kerkyra
Basilica di santa Kerkyra
Proprio di fronte all'ingresso della Paleopoli ci sono i resti della basilica paleocristiana di Santa Kerkyra.
Di notevoli dimensioni non passa certo inosservata questa struttura che ora sorge in mezzo ad un campo verde.
Costruita prima del 450 con materiali di antiche costruzioni è stata distrutta nel corso degli anni dalle diverse invasioni e guerre ed è stata ricostruita due volte fino al definitivo crollo avvenuto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Di notevoli dimensioni non passa certo inosservata questa struttura che ora sorge in mezzo ad un campo verde.
Costruita prima del 450 con materiali di antiche costruzioni è stata distrutta nel corso degli anni dalle diverse invasioni e guerre ed è stata ricostruita due volte fino al definitivo crollo avvenuto durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Le parti superstiti risalgono soprattutto agli interventi del XII e del XVII sec.
Oggi restano infatti solo parti delle mura esterne e dell'abside mentre parti della pavimentazione sono custodite al Museo Bizantino.
Oggi restano infatti solo parti delle mura esterne e dell'abside mentre parti della pavimentazione sono custodite al Museo Bizantino.
Presentava originariamente una pianta basilicale a cinque navate ed era una delle più grandi di tutta la Grecia. Il pavimento era riccamente decorato a mosaico. Come già detto, nella sua costruzione furono ampiamente impiegati materiali di recupero come le 11 teste di leone marmoree incorporate nella muratura all'interno delle pareti lunghe della chiesa che risalgono agli inizi del IV secolo. La chiesa era dedicata a santa Kerkyra, secondo la leggenda la figlia del governatore romano messa a morte nel 70 dal suo stesso padre per essersi convertita alla fede cristiana. Sempre secondo la leggenda santa Kerkyra custodirebbe un favoloso tesoro nascosto nelle catacombe della chiesa.
Il Nobile Teatro di S.Giacomo
Si affaccia sulla piazza Dimarhiou e risale alla fine del XVII secolo. Prese il nome dalla cattedrale cattolica che affaccia sulla stessa piazza. Fu costruito inizialmente come ritrovo della nobiltà corfiota e convertito in teatro dell'opera nel 1720. Nella parete a destra della fotografia è incassato il monumento a Francesco Morosini il Peloponnesiaco (1691), mutilo ed in cui il condottiero è raffigurato con il corno dogale. Il monumento fu realizzato, cosa piuttosto rara, mentre il doge era ancora in vita. Dal 1902 il teatro è sede del municipio di Corfù.
Palazzo di S.Michele e S.Giorgio
I Palaia Anaktora (palazzi antichi), come i greci chiamano il palazzo, sorgono al limite settentrionale della Spianata ed rappresentano la più evidente testimonianza del dominio britannico. È stato il primo edificio neo-classico della Grecia moderna e rimane uno dei migliori esempi di questo stile. Le sue sontuose stanze ospitano attualmente una collezione di arte asiatica, mentre le due ali laterali contengono due gallerie di arte greca.
Il palazzo fu costruito tra il 1819 (la prima pietra fu collocata il 23 aprile 1819, giorno della festa di S.Giorgio) e il 1824, quando Sir Thomas Maitland prestava servizio come Alto Commissario britannico delle Isole Ionie. L’edificio di tre piani, progettato dall'architetto britannico George Whitmore, ha una ampia facciata di colonne doriche e a ciascuna estremità si trovano due archi trionfali, ognuno dei quali porta il nome di uno dei santi.
Questo elaborato edificio ospitò anche il Parlamento e il Senato delle Isole Ionie.
Dopo il 1864, quando gli inglesi lasciarono Corfù, il palazzo divenne una residenza estiva per la famiglia reale greca.
Il palazzo fu costruito tra il 1819 (la prima pietra fu collocata il 23 aprile 1819, giorno della festa di S.Giorgio) e il 1824, quando Sir Thomas Maitland prestava servizio come Alto Commissario britannico delle Isole Ionie. L’edificio di tre piani, progettato dall'architetto britannico George Whitmore, ha una ampia facciata di colonne doriche e a ciascuna estremità si trovano due archi trionfali, ognuno dei quali porta il nome di uno dei santi.
Questo elaborato edificio ospitò anche il Parlamento e il Senato delle Isole Ionie.
Dopo il 1864, quando gli inglesi lasciarono Corfù, il palazzo divenne una residenza estiva per la famiglia reale greca.
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