Basilica di Agias Trias (Agialousa, località Optomylia. Sipahi)
Presenta un capocroce a tre absidi semicircolari ed è preceduta da un nartece che, all’estremità sud, comunica per mezzo di un tripylon con una piccola sala absidata. La pianta è a tre navate separate da 2 file di 5 colonne. L’atrium è anteposto al nartece e si presenta a tre portici. Un annesso che termina con un abside appare addossato alla parete sud.
La basilica fu costruita agli inizi del VI secolo e completamente distrutta durante le incursioni arabe del VII secolo. Successivamente furono costruiti una piccola chiesa ed altri edifici a sud della basilica originaria, distrutti a loro volta nel IX secolo quando il sito fu definitivamente abbandonato per essere riscoperto solo nel 1957.
vista sul lato meridionale del nartece che comunica con una sala absidata per mezzo di un trypilon
Le tre navate ed il nartece erano completamente ricoperti da pavimenti musivi prevalentemente a motivi geometrici. Due iscrizioni inserite nella pavimentazione a mosaico informano circa i finanziatori della basilica
Questa iscrizione, posta immediatamente dinanzi al Santuario, informa che il diacono Eraclio finanziò la realizzazione di questa parte della chiesa.
In quest'altra, posta all'ingresso della navata principale, Aetis, Euthalis e Euthychianos vengono menzionati come finanziatori della basilica.
Nel mosaico posto all'ingresso della navata settentrionale sono raffigurati dei sandali che richiamano l'intimazione del Signore a Mosè dinanzi al roveto ardente: Non avvicinarti (Mosè)! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è una terra santa! (Esodo, 3,5).
Nella fascia inferiore, accanto ai sandali, sono raffigurati dei melograni, simbolo di vita eterna.
l'atrio che sopravanza la basilica
Il battistero sull'angolo SO della basilica
L'annesso absidato addossato alla parete meridionale della basilica
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